La sala da pranzo

Gli oggetti della stanza

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La sala da pranzo

La sala da pranzo era una stanza formale e austera destinata all’intrattenimento degli ospiti. Aveva uno stile sobrio e rappresentava lo status symbol del proprietario.

Gli inglesi mangiavano “alla francese”, uno stile che prevedeva la disposizione sulla tavola di diverse pietanze contemporaneamente. Erano i commensali stessi a servirsi dai piatti più vicini, mentre i domestici portavano via le stoviglie senza però servire il cibo.

Una questione di buon gusto

L’eleganza imposta dalle cene dell’epoca alimentò il desiderio di utilizzare oggetti da tavola raffinati e la crescente domanda di beni di consumo fece prosperare le fabbriche di porcellana inglesi. Un servizio di stoviglie per occasioni formali al tempo costava 32 £, equivalenti a circa 2.275 € di oggi.

L’importanza del dolce

Il dolce era il culmine di un’elaborata cena in stile georgiano e per il padrone di casa rappresentava l’opportunità di sfoggiare la sua ricchezza servendo costosi dolciumi, creme, nonché imbandendo la tavola con elaborate sculture di zucchero. Nel periodo natalizio, la tavola viene imbandita per un festoso banchetto in stile georgiano, con i dolciumi in bella mostra.

La tratta degli schiavi nella rotta atlantica e lo zucchero

Il lusso che caratterizzava la sala da pranzo aveva un costo umano terribile. La passione per i dolci che prese piede tra i nobili britannici fece accrescere la domanda di zucchero, che a sua volta alimentò la tratta degli schiavi nella rotta atlantica. Negli anni ’70 del Settecento, tramite lo sfruttamento di migliaia di schiavi africani venivano prodotti i quasi 5,5 kg di zucchero a persona che i britannici del tempo consumavano annualmente in stanze come questa.

Gli oggetti della stanza

Autoritratto di Thomas Barker di Bath, opera di Thomas Barker (1769 – 1847), 1796 c.

Nato da una famiglia gallese, Barker si trasferì a Bath nel 1785. Divenne un prodigioso pittore, particolarmente abile nella ritrattistica. Le sue opere furono esibite spesso alla Royal Academy, un’importante istituzione artistica di Londra e negli anni ’20 dell’Ottocento potevano essere molto costose.

In prestito dalle gallerie d’arte della Tate Britain.

Ritratto di Anne (nata Waller), Lady Stapylton, attribuito ad Andrea Soldi (1718 – 1791), 1738 c.

Anne Waller di Hall-Barn, Beaconsfield sposò Sir Miles Stapylton (1706 – 1791) nel 1738, diventando così Lady Stapylton. L’artista italiano Andrea Soldi arrivò a Londra nel 1735, dove ebbe un discreto successo. Tuttavia, verso la fine della sua vita dovette rivolgersi alla Royal Academy per un aiuto economico

In prestito dalla National Portrait Gallery.

Ritratto di Miss Evelyn di Godstone, opera di Allan Ramsay (1713 – 1784), 1742

Si pensa che Miss Evelyn fosse parente dello scrittore diarista John Evelyn. Il suo ritratto è firmato nell’angolo in basso a sinistra ed è datato 1742. Allan Ramsay fu un ritrattista scozzese trasferitosi a Londra nel 1762 che si distinse per la sua tecnica eccellente. Fu il primo pittore di corte di Giorgio III, ovvero il pittore personale del re a cui venivano spesso commissionati i ritratti dei reali. Fu anche un noto abolizionista.

Paravento in pelle a quattro ante, 1770 c.

Questo paravento inglese lavorato in oro è decorato con scene di campagna secondo lo stile francese. Aveva la funzione di celare il vaso da notte (o pitale) e chi ne faceva uso. Era comune per i commensali alzarsi da tavola per fare i propri bisogni senza lasciare la stanza!

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